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Le fontane di Roma

 |  Con te a Roma  | 

Anche se cercate in tutto il mondo, vi renderete conto che le fontane di Roma non sono solo dotate di una bellezza intricata, ma sono anche ricche di storia che catturerà i vostri interessi. È stato così fin dall’antichità, quando la città è stata soprannominata la città eterna, a proposito di quanto siano bravi gli abitanti del luogo quando si tratta di conservazione e manutenzione. Tutto è iniziato quando c’erano undici acquedotti che fornivano quante migliaia di litri d’acqua alla metropoli ogni giorno. Poiché ce n’era in abbondanza, si pensò a come renderla utile invece di sprecare ciò che Madre Natura aveva offerto loro.

Nel periodo rinascimentale, la costruzione delle fontane di Roma iniziò quando i papi decisero di ravvivare l’attrattiva della loro città. Per ripristinare ciò che era stato a lungo abbandonato, promossero opere magnifiche come la costruzione di ponti e il ripristino di condotti. Più che l’obiettivo di renderlo importante per la società, si trattava di riportare in auge il fascino per cui era famoso. Ecco perché oggi non è più una grande sorpresa che questa regione italiana sia considerata una delle destinazioni turistiche più visitate al mondo.

Le fontane di Roma erano anche un simbolo di ricchezza. Erano posizionate strategicamente nei giardini e nei cortili dei patrizi, la classe più alta che era l’unica a cui era permesso di occupare i posti più alti dei governi. Questo sviluppo ha aperto la strada alle decorazioni pompose dell’epoca barocca. Conosciuto come ninfeo quando le sue ambientazioni erano simili a grotte, richiamava le stesse creazioni architettoniche dei templi e dei santuari dedicati al culto delle Ninfe. Ne è un esempio Villa Guilia, a cui Palladio si ispirò per realizzare il suo, oggi visibile a Villa Barabaro a Maser.

A Roma ci sono anche molte fontane ricche di elementi scenografici. Una è quella di Piazza Navona, di dimensioni spettacolari. Un’altra è quella di Trevi, protagonista di innumerevoli tour a piedi. Secondo un progetto di Nicola Salvi, fu completata tra il 1732 e il 1762. Attualmente è riconosciuto come un punto di riferimento molto popolare. Concepito come un enorme monumento, è addossato a un edificio preesistente che consiste in un ornamento lussuoso. Quella in onore del loro idolo Tritone è stata realizzata in travertino da Gian Lorenzo Bernini intorno al 1642. La rappresentazione del mostro marino, metà uomo e metà pesce, appare molto naturale. È seduto sulle valve di una conchiglia aperta. È identificato come molto potente, il che viene illustrato soffiando in una conchiglia.


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