Skip to main content

I pini di Roma

 |  Roberto  | 

I pini di Roma non hanno nulla di speciale. Anzi, sono praticamente come tutti gli altri pini. Allora perché tanto clamore per i Pini di Roma? Se non siete abitanti della Città Eterna o se non siete musicisti incalliti, penserete sicuramente che sto reagendo in modo eccessivo a una certa specie arborea.

Pini di Roma è in realtà un poema sinfonico scritto nel 1924 dal compositore italiano Ottorino Respighi. Questo musicista è nato a Bologna, nel nord Italia. Nello stesso luogo acquisì la sua formazione e iniziò la sua carriera come violinista, violista e pianista suonando nel teatro dell’opera della sua città natale fino all’età di ventuno anni. Divenne membro dell’orchestra dell’opera di San Pietroburgo, divenne professore di composizione al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma e in seguito fu nominato direttore del Conservatorio. Le sue dimissioni, nel 1926, lasceranno il posto alla sua passione per la composizione. I Pini di Roma è il secondo dei tre poemi sinfonici di Respighis su temi romani.

I Pini di Roma fu eseguito per la prima volta il 14 dicembre dello stesso anno in cui fu scritto. Al Teatro Augusteo di Roma, il primo movimento dei Pini di Roma suscitò i fischi del pubblico. Tuttavia, il finale ha suscitato il loro interesse, facendo guadagnare all’esecuzione una standing ovation. Il debutto dei Pini di Roma gli ha conferito popolarità.

Le sezioni che compongono i Pini di Roma sono quattro. Queste sezioni, che vengono suonate senza sosta, sono:

Pini di Villa Borghese è il primo tema del poema tonale. Questa parte parla dei pini di Villa Borghese e dei bambini che giocano all’ombra di questi alberi. Villa Borghese ospita una grande varietà di alberi, ma una zona della villa, Piazza di Siena, è quella in cui si trovano i pini migliori.

Pini presso una catacomba è la seconda parte di Pini di Roma, in netto contrasto con la prima. Ha un tema un po’ cupo, poiché parla dei pini che si trovano vicino a una catacomba. I cipressi fiancheggiavano le catacombe di S. Callisto e si ritiene che fossero un segno di lutto.

Pini di Gianicolo è la terza sezione del poema. Descrive come il Gianicolo sia riccamente decorato di pini, tutti splendidamente illuminati dalla luna di notte. La poesia musicale descrive anche il canto di un usignolo appollaiato in cima a un pino del Gianicolo.

I pini di Roma non è solo un grande contributo alla musica, ma è anche un modo affascinante di descrivere la ricca cultura e i tesori naturali della città.

Si può pensare che I pini di Roma siano in qualche modo l’albero nazionale di quella che un tempo era soprannominata la città eterna. Se siete appassionati di musica classica, saprete sicuramente di cosa si tratta. Scritta da Ottorino Respighi, nato a Bologna, studiò violino al loro conservatorio. Iniziò a suonare professionalmente a San Pietroburgo, dove divenne allievo di Rimskj Korsakov. A Berlino ebbe modo di conoscere Max Bruch e nel 1913 fu distaccato come insegnante di composizione a Santa Cecilia. Dopo qualche tempo, si dedicò ai poemi sinfonici, in un periodo di grande popolarità. Berlioz, Lizst, Sibelius e Strauss sono tra i più noti compositori di questo genere.

Prima di scrivere I pini di Roma, Ottorio Respighi terminò Le fontane di Roma, ispirandosi alle quattro fontane della metropoli. Le strutture che scelse furono quella vicino a Villa Giulia all’alba, quella in onore di Tritone al mattino, quella situata a Trevi al pomeriggio e quella di fronte a Villa Medici al tramonto. Tutti i luoghi citati sono famosi e visitati da turisti di tutto il mondo. L’opera fu rappresentata inizialmente nel 1917 e non ebbe un grande successo, ma un anno dopo, quando fu riproposta sotto la direzione di Arturo Toscanini, egli passò da quasi nessuno a una celebrità in erba.

Fu nel 1924 che Ottorio Respighi iniziò ad annotare I pini di Roma. Come si evince dal titolo, non si trattava più di monumenti realizzati dalle mani dell’uomo, ma di ciò che Madre Natura ha da offrire. Il primo tema era dedicato ai maestosi alberi di Villa Borghese e ai bambini che amavano divertirsi sotto le loro ombre. In realtà sono molti gli alberi di questo tipo che si possono ammirare, ma i più belli si trovano intorno a Piazza di Siena. La parte più vecchia, che si trova dietro il Casinò, è un giardino all’italiana con pochi esemplari.

La seconda serie de I pini di Roma non ha più un’atmosfera giocosa. Ottorio Respighi se ne discosta e si concentra sulla catacomba che si trova proprio accanto agli alberi maestosi. Si tratta del mausoleo di San Callisto, che è un’intera proprietà della Santa Sede. Decorato con un lungo viale di cipressi, fu scelto come simbolo di lutto. Nel marzo del 1944, una granata esplose in via Rasella, a pochi metri da Palazzo Barberini. Una squadra di soldati tedeschi stava marciando e la bomba esplose causando 33 vittime. Anche se è stata creata tanti anni fa, la sua eloquenza è ancora molto rinomata.


Articoli correlati su Curiosità

Il clima di Roma

Il clima di Roma

Come qualsiasi altra destinazione di vacanza, Roma ha periodi favorevoli per i viaggi e alcuni gi…
Curiosità su Roma

Curiosità su Roma

State programmando un viaggio nella Città Eterna? È difficile dire cosa si possa trovare di più m…